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Centro Studi Stasa

Della tesi dal titolo: Vicini, eppure irraggiungibilmente lontani.
Globalizzazione e Deglobalizzazione ai tempi del Coronavirus

  • di

di Leonardo Rotundi

Viviamo in un “villaggio globale”? È possibile sancire la “fine della geografia” intesa
come “abbattimento dei confini”? La ricerca etnografica qui proposta inizia l’analisi
ponendosi queste due domande, desunte dagli studi dei filosofi Marshall McLuhan e
Paul Virilio; le risposte non saranno tuttavia univoche: il fenomeno globale,
caratterizzato da radici storiche antiche e profonde, necessiterà di osservazioni nei suoi
poliedrici aspetti (economico, politico, culturale, spaziale) per meglio definire slanci e
battute di arresto, evoluzioni e recessioni.
Il lavoro proposto sarà impegnato su due principali fronti. Nel primo, cercherà di
definire storicamente e teoricamente il fenomeno della globalizzazione, aiutato
dall’ampia letteratura prodotta da alcuni tra i principali studiosi che si sono cimentate
in questo particolare ambito di studi (Cotesta, Giddens, Robertson ed altri), nonché,
seguendo le orme di Bauman, Beck e Bello, delineerà alcuni elementi critici che
caratterizzano il mondo moderno, azzardando infine alcune ipotesi di
deglobalizzazione.
Definita l’impalcatura teorica, il secondo fronte vedrà la ricerca dedita alla
contestualizzazione del fenomeno globale, nonché dei suoi aspetti di crisi, nella
particolare contingenza del coronavirus; quindi, restringendo l’ambito della ricerca,
osserverà e ascolterà, attraverso la lente scientifica e l’ orecchio critico (strumenti
principali del metodo qualitativo), la particolare esperienza di quindici emigrati italiani
residenti a Taiwan, presi come campione per un periodo di un anno ( febbraio 2020 –
febbraio 2021). Saranno quindi i loro racconti, nonché le loro interpretazioni sociali e
culturali di relazioni, contesti e spazi, che forniranno un’immagine attualizzata della
realtà mondiale che stiamo vivendo. Non verrà altresì trascurata la cornice geopolitica
e culturale o, come definito dal sociologo Ervin Goffman, il frame all’interno del quale
i testimoni intervistati ed osservati si relazionano tra loro, con il vicino e il lontano,
nonché gli incontri e scontri che gli attori sociali della ricerca hanno quotidianamente
con il diverso, rappresentato dal popolo di Taiwan, nazione asiatica moderna, tuttavia
caratterizzata da antiche tradizioni e cultura, ricca di contrasti ed anch’essa sospesa tra
un lontano e vicino, un globale e locale.
Taipei (Taiwan), 12 febbraio 2021